Il nuovo algoritmo di classificazione dei siti web prosegue nella strada del dare rilevanza ai contenuti, penalizzando le sovra ottimizzazioni e le linkbuilding artificiali.
Quindi è guerra aperta contro ogni tattica SEO destinata a guadagnare artificialmente posizioni basandosi solo ed esclusivamente sulla struttura delle pagine
Hanno perso valore alcuni parametri nell’algoritmo di classificazione delle pagine, e contemporaneamente altri ne hanno guadagnato, e probabilmente è stato introdotto qualche nuovo parametro.
Ricapitolando, oggi contano meno di prima:
contano di più:
come faccia google a valutare la qualità dei contenuti è uno spinoso argomento ancora tutto da capire.
Probabilmente è stato introdotto uno o più parametri capaci di legare la pagina alla sua forza su google+ che quindi assumerebbe ancor più importanza nel determinare la composizione delle serp.
Qualcuno stà avanzando l’ipotesi che google sia anche in grado di misurare la popolarità dei link alle nostre pagine pubblicati su vari social network, facebook e twitter in particolare.
Come difendersi da penguin update?Quel che occorre fare per difendersi è investire ancor più di prima sul copywriter, ovvero nella produzione di articoli originali ed interessanti.
Il tutto inserito in un sito che, pur rispettando le regole di ottimizzazione, non sia sovra ottimizzato.
Verificata anche i vostri back link e, per quanto doloroso, fate una radicale potature eliminando tutto ciò che non è strettamente a tema.
Tutto ciò produce l’ennesimo terremoto, penalizzando fortemente i network di siti che nel passato producevano forti plus seo, a vantaggio delle agenzie di creazione dei contenuti che, inevitabilmente rappresenterà un aggravio di costi per le aziende.
Qualcuno avanza l’ipotesi che, al di là delle dichiarazioni di intenti del colosso di Mountain View, penguin finisca per creare una situazione nella quale molte aziende, messe di fronte ai costi elevati di un buon article marcketing, finiscano per scegliere di investire in adwords, a tutto vantaggio delle tasche già colme di google.
Noi continuiamo comunque a sostenere che si debba usare, con parsimonia, ogni metodo disponibile per la promozione del proprio sito web, dalla ottimizzazione seo, all’article marketing, alla diffusione social alla pubblicità a pagamento, sia su google che su altre piattaforme.