Video Piacenza, televisione che trasmette sul canale 159 del digitale terrestre, sta mandando in onda il format: PIACENZA CAPITALE DELLA (S)CULTURA.
La trasmissione è al martedì, alle ore 20,25, in coda al telegiornale, e sta riscuotendo un notevole successo di pubblico.
Ieri, in via eccezionale, la trasmissione è andata in onda di lunedì, ed è stata anticipata, ed in un certo senso lanciata, da un servizio del telegiornale, durante il quale il conduttore, Daniele Losi, ha presentato la trasmissione e presentato un servizio nel quale io e Thomas Trenchi abbiamo parlato dell’idea e del format.
Talvolta far le cose è un problema, non perché siano difficoltose in se, ma perché le congiunzioni astrali paiono essere tutte a congiurare contro il buon esito loro.
Così la storia di questo servizio del tg è stata quella di una piccola avventura contro la quale parevano voler opporsi il fato e la tecnologia.
Thomas era al mare e Daniele Losi con la sua troupe di stagisti non poteva certo raggiungerlo per strappargli trenta secondi di intervista.
Io, dal mio canto, ero estremamente a disagio al pensiero di dover fare una intervista senza il mio giovane amico Thomas.
Piacenza Capitale della (S)Cultura, infatti, ha uno dei propri valori nel fatto che mette assieme media differenti poiché, una volta tanto, anziché cedere alle gelosie di bottega, io e Thomas, dopo aver concepito l’idea, ci siamo rimboccati le maniche assieme e siamo andati per strada a intervistare i passanti.
Abbiamo cercato gli “esperti”, ovvero quei piacentini sufficientemente autorevoli da rendere credibili le diverse puntate, non sempre raccogliendo entusiastici sì.
Anzi, qualcuno ci ha ferocemente criticato ancor prima di iniziare, come se il nostro obiettivo fosse quello di cambiare il mondo.
Piacenza capitale della (S)Cultura vuole essere un modo scanzonato per fare cultura in modo divertente. Ben lungi da noi è l’idea di rendere l’ignoranza protagonista, come viceversa di solito è quando si va a fare domande alla gente in strada, ma semplicemente un modo per parlare di certe cose senza la saccenza dei divulgatori culturali e senza la sguaiatezza dei comici.
E’ un format che ci consente di prendere e prenderci in giro parlando della nostra città, il che se vogliamo rientra in un filone già sperimentato, ovvero quello dell’insegnare che “Farsi prendere in giro è una cosa seria”
Ho usato un sacco di parole per dire che era importantissimo che al sevizio del tg venissimo intervistati entrambi, tanto io quanto Thomas Trenchi, e nonostante lui fosse a godersi un giorno di vacanza sulla costa romagnola, ci siamo riusciti, grazie a whatsupp.