Tempo fa, dopo che mia moglie Alessandra mi stroncò i video dicendo che la mia parlata era troppo piacentina per poter far presa, decisi di provare ad esprimermi in dialetto, in modo che il mio accento non risultasse più fuori posto.
A dire il vero qualche tentativo di sistemare la mia parlata in italiano lo feci, ma fu un disastro … finivo per applicare le regole al contrario, per aprire le vocali là dove dovevano esser chiuse, finivo addirittura per perdere il filo del discorso, troppo concentrato su come parlavo e non su quel che dicevo.
La soluzione è stata quella di parlare come ho sempre fatto, facendo del mio accento una risorsa. Parlando in dialetto mi trovo anzi nella necessità di esagerare l’inflessione, nella possibilità di caricare le parole con un accento forte ed evidente.
Come dire, parlare usando il colore, rendendo tutto molto vivido.
Il linguaggio è semplificato, molte parole sono prese in prestito dall’italiano, ed il discorso è tutto sommato comprensibile a tutti, anche se con un minimo di sforzo.
Ho girato brevi spezzoni nel tratto di strada che da casa mia, sul faxal, porta alla vecchia sede della Infonet, allora in vicolo serafini, passando per il corso (la Vasca), piazza cavalli e via Cavour.
Ho incontrato gente di ogni tipo, da quelli che facevano jogging, alle badanti, agli operai dell’acquedotto, ai carabinieri, ed go video documentato tutto.
Poi mi sono divertito a descrivere quel che avevo filmato, tassativamente in dialetto piacentino.
Spero che l’idea piaccia, e magari che abbia un seguito.
A presto